Negli ultimi mesi, più di un indizio ha portato a ipotizzare che lo sbarco in Europa delle tecnologie per la guida totalmente autonoma di Tesla sia più avanti di quanto si dica. Basti pensare all’avvistamento di esemplari di Model Y senza conducente a Barcellona, testati addirittura dalla Commissione europea.
Oggi, un nuovo elemento arriva dall’Europa centro-orientale, precisamente da Praga, dove uno dei sempre attenti membri della community di Teslarati ha “scovato” un annuncio che fa pensare all’imminente avvio di una fase di test anche nella capitale ceca.
Il programma si espande
Niente di strano, dopotutto: la Repubblica Ceca sarebbe, a conti fatti, il terzo Paese in cui Tesla avvia i suoi programmi di prove su strada dopo Germania e Ungheria e confermerebbe il regolare proseguimento del programma per portare anche nel Vecchio Continente il servizio dei taxi a guida autonoma prima ancora dell’opzione del Full Self-Driving rivolta agli utenti privati.
Nel dettaglio, però, l’annuncio per la posizione di un operatore nella zona di Praga riguarda l’area Ingegneria e Tecnologia Informatica di Tesla, più che l’area preposta all’AI e alla robotica che di solito interessa gli annunci direttamente legati al progetto Robotaxi, e sembra quindi ancora focalizzata sulla raccolta dati, con il compito di fornire feedback sui dati stessi e anche sui procedimenti di raccolta delle informazioni. Tradotto, l’annuncio recita:
“Cerchiamo un dipendente altamente motivato per rafforzare il nostro team responsabile della raccolta dati dei veicoli. La posizione di Autista/Operatore di Veicoli ha il compito di acquisire dati di alta qualità che contribuiscano a migliorare le prestazioni dei nostri veicoli. Questo ruolo richiede spirito di iniziativa, flessibilità, attenzione ai dettagli e capacità di lavorare in un ambiente dinamico”.
Malgrado i segnali positivi, il percorso per lo sbarco della tecnologia Full Self-Driving in Europa è ancora lungo: per anni, lo stesso Elon Musk ha affermato che il processo di approvazione richiede molto più tempo rispetto agli Stati Uniti e lo scorso luglio la Casa era ancora in attesa di ricevere l’ok.

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