L’accordo era atteso da tempo, anzi, da anni (su InsideEVs ne parlavamo già nel 2021). Adesso è ufficiale: Samsung produrrà chip per Tesla. La partnership da 16,5 miliardi di dollari riguarda la produzione dei nuovi AI6, destinati al Cybercab e al robot Optimus.
Se tutto andrà secondo i piani, l’AI6 potrebbe segnare l’inizio di una nuova era per Elon Musk e per la sua visione dell’intelligenza artificiale nel mondo reale. Si tratta, infatti, di un passaggio strategico che potrebbe rafforzare l’autonomia tecnologica della casa auto americana e dare nuovo slancio a Samsung nel mercato dei chip avanzati.
Gli equilibri nella produzione globale di semiconduttori, insomma, potrebbero cambiare.
I vantaggi per Tesla
Cosa significa l’accordo per Tesla è spiegato molto bene da uno degli analisti più affidabili e seguiti al mondo quando si parla di aziende come Apple, Tesla, Samsung e altri big della tecnologia: Ming-Chi Kuo, della TF International Securities, una società di intermediazione finanziaria con sede a Hong Kong, specializzata in servizi di investimento e analisi di mercato.
Innanzitutto Tesla può beneficiare adesso di un accesso privilegiato alle fonderie Samsung di Taylor, in Texas. In pratica l’azienda californiana, che si è affidata soprattutto a TSMC (la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company, il più grande produttore indipendente di semiconduttori al mondo) per la produzione dei chip AI5, può avvicinarsi alla produzione fisica dei propri chip, migliorando la competenza interna nella progettazione e nello sviluppo.

Il Tesla Cybercab visto dal vivo
Foto di: Motor1.com

Il robot Optimus di Tesla ed Elon Musk
Secondo Kuo, questa partnership consente a Tesla di ottenere un’esperienza diretta nel mondo delle fonderie a costi contenuti, un’opportunità che altri colossi del settore, come TSMC, difficilmente offrirebbero a un cliente. Inoltre, e siamo al vantaggio numero due, quest’alternativa a TSMC consente a Tesla di avere una nuova flessibilità nella supply chain.
Certo, al momento il numero di chip funzionanti che escono dalla linea di produzione è più basso rispetto allo standard TSMC, ma l’analista Ming-Chi Kuo è fiducioso perché Samsung userà una tecnologia chiamata GAA (Gate-All-Around), già testata in altri chip e considerata solida per produrre su larga scala, ed Elon Musk ha già dimostrato di saper gestire progetti complessi con successo, quindi Kuo confida che anche questa sfida possa essere affrontata con determinazione e competenza.
C’è poi un ultimo, ma fondamentale, vantaggio: se la produzione dei chip AI6 dovesse proseguire senza intoppi, la capacità di progettare e produrre chip personalizzati potrebbe diventare un vantaggio competitivo trasversale per le altre realtà del gruppo Musk, come SpaceX o Neuralink.
Cosa ci guadagna Samsung
L’accordo con Tesla rappresenta per Samsung un’opportunità concreta per rilanciare la propria divisione fonderia, da tempo in difficoltà nel confronto con TSMC.
Kuo la definisce un’operazione a “basso rischio e alto rendimento”, perché mette il colosso sudcoreano nella posizione di sperimentare un nuovo modello di business, in cui il cliente è coinvolto attivamente nella fase produttiva.

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