“Osservare il declino politico di Elon Musk, CEO di Tesla, è stato quasi doloroso. Il suo aperto sostegno al presidente statunitense Donald Trump e il ruolo di rilievo nel controverso Department for Government Efficiency (accusato di aver causato oltre 280.000 licenziamenti) hanno contribuito a costruirgli una reputazione tossica tra gli elettori di sinistra negli Stati Uniti”.

Non sono io a scriverlo, ma il collega americano di InsideEVs US, Rob Stumpf.

Nel suo articolo, che traduco di seguito, Stumpf parla di uno studio condotto da ricercatori di Yale e pubblicato dal National Bureau of Economic Research (NBER) in cui si evince come questa reputazione abbia avuto un impatto diretto sulle vendite di Tesla, sebbene la Model 3 e la Model Y rimangano in cima alla classifica dei modelli più venduti anche quest’anno.

Dalla sua acquisizione di Twitter nel 2022, l’attività politica di Musk avrebbe fatto perdere all’azienda più di un milione di vendite di veicoli, favorendo al contempo i marchi concorrenti nel settore delle auto elettriche e ibride.

Quanto ha perso esattamente?

I ricercatori hanno analizzato i dati di immatricolazione di veicoli elettrici in tutte le contee statunitensi tra il 2020 e il 2025, monitorando le tendenze di acquisto in base all’orientamento politico. Prima del 2022, Tesla cresceva in modo uniforme in tutto il Paese. Ma, puntualmente, dopo l’acquisto di Twitter nell’ottobre 2022 e l’escalation del suo “assolutismo della libertà di parola” unito alla vicinanza al Partito Repubblicano, le vendite hanno iniziato a calare, soprattutto nelle aree a maggioranza democratica.

Nel complesso, lo studio stima che tra ottobre 2022 e aprile 2025 Tesla avrebbe potuto vendere tra 1 e 1,26 milioni di auto in più negli Stati Uniti, un incremento potenziale del 67 – 83% rispetto ai risultati effettivi. Gli autori attribuiscono la perdita a un’unica causa: le azioni “polarizzanti e di parte” di Musk.



Tesla Trump Casa Bianca Elon Musk

Foto di: Casa Bianca

Effetto positivo per la concorrenza

Le scelte di Musk non hanno solo danneggiato Tesla: hanno anche dato una spinta ai rivali. Secondo lo stesso studio, le vendite di auto elettriche e ibride di altri marchi sono cresciute fino al 22% (circa 1,26 milioni di unità in più) nello stesso periodo. Molti acquirenti che hanno voltato le spalle a Tesla hanno semplicemente scelto altri brand.

Tutto questo, inoltre, è avvenuto prima dell’introduzione dei nuovi crediti d’imposta per i veicoli elettrici nel terzo trimestre, che poi ha fatto registrare vendite record per l’intero settore. L’effetto, aggiungono i ricercatori, si è amplificato nel tempo: “Nel primo trimestre del 2025, senza l’effetto partigiano di Musk, le vendite mensili di Tesla sarebbero state circa il 150% più alte“.

L’attivismo del CEO: un caso da manuale

Gli studiosi definiscono questo fenomeno un esempio da manuale di CEO activism, ma con conseguenze eccezionalmente costose. Il riallineamento politico di Musk, che include oltre 300 milioni di dollari in donazioni a candidati repubblicani, ha trasformato il possesso di una Tesla in una sorta di dichiarazione politica. Il risultato? Un calo significativo delle vendite.

Nel 2024 Tesla ha registrato il primo calo annuale di consegne in oltre un decennio, e il 2025 non sembra destinato a invertire la tendenza. 

I sondaggi citati nello studio mostrano chiaramente la frattura tra i due schieramenti. Tra marzo 2021 e aprile 2025: la percentuale di democratici con un’opinione negativa di Musk è passata dal 28% al 92%,
mentre quelli con un’opinione positiva sono scesi dal 21% al 4%; al contrario, tra i repubblicani, la popolarità di Musk è cresciuta dal 30% al 75%.

Tesla oggi deve affrontare non solo la percezione di un design che comincia a invecchiare, ma anche un problema più profondo: il suo CEO ha politicizzato il brand, erodendo quell’aura di neutralità e innovazione che aveva reso Tesla un marchio “universale”.



Tesla California Elon Musk

Foto di: InsideEVs

Il report del NBER chiude con una celebre frase di Michael Jordan, che negli anni ’90 aveva spiegato perché evitava di schierarsi politicamente: “Anche i repubblicani comprano scarpe da ginnastica”. Purtroppo per Tesla, sembra che i repubblicani non stiano comprando abbastanza auto da compensare i democratici che hanno deciso di smettere.



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