Elon Musk potrebbe considerare di lasciare Tesla se il suo pacchetto retributivo da 1 trilione di dollari non venisse approvato, come ha spiegato il presidente Robyn Denholm in una lettera agli azionisti diffusa lunedì. La notizia arriva a pochi giorni dall’assemblea annuale del 6 novembre, in un momento in cui il consiglio di amministrazione di Tesla è sotto pressione: molti esperti di governance e gruppi di azionisti hanno messo in dubbio la sua indipendenza e la capacità di tutelare gli interessi degli investitori.
L’assemblea degli azionisti di Tesla dovrà votare il maxi pacchetto retributivo di Musk
Secondo Denholm, il piano basato sulle prestazioni è pensato per trattenere Musk e motivarlo a guidare Tesla per altri sette anni e mezzo. “La leadership di Musk è stata essenziale per il successo di Tesla”, scrive nella lettera, aggiungendo che senza un incentivo adeguato l’azienda rischierebbe di perdere “tempo, talento e visione”. Musk ha infatti portato Tesla a essere protagonista nella guida autonoma, nell’intelligenza artificiale e nella robotica, settori strategici per il futuro.
Il pacchetto prevede 12 tranche di stock option legate a obiettivi ambiziosi, tra cui una capitalizzazione di mercato di 8,5 trilioni di dollari e traguardi tecnologici importanti. Denholm lo definisce necessario per allineare gli interessi di Elon Musk con quelli degli azionisti e invita a rieleggere tre membri del consiglio di lunga data che collaborino strettamente con lui.
Il consiglio di Tesla è sotto esame da anni proprio per la vicinanza a Elon Musk: all’inizio del 2025 un tribunale del Delaware aveva annullato il pacchetto retributivo del 2018, ritenendo che fosse stato negoziato da amministratori non pienamente indipendenti. Con questa nuova proposta, Tesla punta a garantire continuità e a consolidare la leadership di Musk nei prossimi anni.
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