Come sta Tesla? La Casa americana è ancora l’azienda che lasciava tutti a bocca aperta per le sfilze di record in termini sia di vendite che di guadagni e valore? Non proprio. E non potrebbe essere altrimenti, perché non si può crescere all’infinito – non con certi ritmi, almeno – e perché i tempi sono cambiati e, probabilmente, non torneranno più.
Nel senso che Elon Musk e soci hanno cavalcato la fiducia nell’auto elettrica più di tutti e prima di tutti, ma ora si scontrano con una concorrenza agguerritissima alla quale si aggiungono le difficoltà legate alla ricostruzione di un’immagine dopo la breve, ma intensa, carriera politica del ceo. Fino a qui, le considerazioni generali. Ma analizziamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Le vendite record non bastano
Nel terzo trimestre del 2025, Tesla ha consegnato quasi mezzo milione di auto, superando tanto i risultati del Q3 del 2024 quanto le previsioni degli analisti, che avevano fatto stime inferiori di circa il 10%.

Tesla Model Y Standard 2026
Foto di: Tesla
Questo è sicuramente un segnale positivo, che però non ha avuto le ripercussioni sperate sui conti dell’azienda. Gli utili, infatti, sono stati inferiori a quanto preventivato e questo ha portato le azioni a perdere il 3,2% nel giorno in cui i risultati finanziari sono stati resi pubblici. I mancati profitti derivano dall’aumento dei costi e dal calo dei crediti normativi che avevano dato una bella spinta nei mesi scorsi. In totale, tra giugno e settembre, la Casa ha dovuto affrontare dazi sui ricambi di 400 milioni di dollari. Gli azionisti non hanno gradito.
L’automobile fa ancora parte del futuro
Secondo gli esperti, le azioni Tesla continuano a valere molto perché Elon Musk ha promesso (più e più volte) che la Casa vuole diventare leader in settori dal fortissimo potenziale come quello dei robot umanoidi (con l’Optimus) e in quello dell’intelligenza artificiale, alla quale si legano tutte le opportunità nel campo della guida autonoma e del servizio di taxi senza conducente con Cybercab.

La Tesla Cybercab in una foto ufficiale
Foto di: Tesla
Però, in questa fase di transizione, non si può abbandonare il settore auto. Ci sono molti segnali in questa direzione. Prima di tutto, l’arrivo di nuove versioni delle Model 3 e Model Y, che stanno ampliando l’offerta negli USA, in Europa e anche in Cina, con varianti dedicate ai diversi mercati. Riusciranno a far tornare la Casa sui binari giusti?
A proposito poi di mercati: Tesla è presente in Nord e Sud America, Asia, Europa e Australia. Adesso sta pensando di debuttare anche in Africa. Lo si deduce dalla pubblicazione di una serie di annunci di lavoro comparsi in Marocco che fanno pensare che la Casa ha intenzione di vendere anche in quel Paese.

Tesla Model 2, il render di Motor1.com
Poi c’è la questione Roadster. Ci sono voci sempre più insistenti secondo cui la seconda generazione della sportiva a zero emissioni sarà svelata entro la fine dell’anno. Lo farà con una “presentazione epica”, per usare le parole dello stesso Musk, che ha anche detto:
“I modelli Tesla arrivano sempre. Magari non puntuali, ma prima o poi arrivano”.
Ecco, allora, oltre alla Roadster, forse arriverà anche la Model 2. Con quella le cose potrebbero cambiare davvero di nuovo e Tesla potrebbe tornare a essere irraggiungibile. O no?

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