
Donald Trump fa (indirettamente e occasionalmente) un favore all’ex amico Elon Musk. Con la fine del credito d’imposta federale voluta dal tycoon, gli automobilisti statunitensi hanno fatto la corsa alle concessionarie americane, facendo registrare un boom di vendite di auto elettriche negli States. Anche Tesla.
La Cesa texana chiude il secondo trimestre 2025 (luglio-settembre) con oltre 447.000 veicoli prodotti e 497.000 veicoli consegnati in tutto il mondo, superando sia i risultati dello stesso periodo dell’anno scorso (+7,4%), sia le previsioni degli analisti, che si aspettavano numeri sotto quota 444.000. Le cifre precise sono riportate nella tabella sotto.
| Auto/Risultati | Produzione | Vendite |
| Tesla Model 3/Y | 435.826 | 481.166 |
| Altri veicoli | 11.624 | 15.933 |
| Totale | 447.450 | 497.099 |
La crescita negli Stati Uniti, dove – come accennato – il 30 settembre sono scaduti gli incentivi all’acquisto da 7.500 dollari (introdotti dall’ex presidente Joe Biden e osteggiati e cancellati dall’attuale inquilino della Casa Bianca) ha compensato il calo in Europa.
Qui da noi, stando all’associazione dei costruttori Acea, Tesla ha perso il 36,6% del mercato di agosto e il 42,9% del mercato dei primi 8 mesi dell’anno, con rispettivamente 8.220 e 85.673 immatricolazioni. Ridotte anche le quote di mercato, dal 2% all’1,2%.
Resta da vedere cosa succederà nel prossimo e ultimo trimestre dell’anno (ottobre-dicembre) senza il boost dei crediti federali. Intanto la Casa si consola con la crescita della divisione Energy, che registra 12,5 GWh di prodotti per l’accumulo di energia venduti.
