Uno dei dubbi più diffusi sulle auto elettriche riguarda la durata delle batterie. Si teme che dopo pochi anni la capacità cali drasticamente, rendendo il veicolo inutilizzabile o costoso da mantenere.

Tuttavia, casi concreti dimostrano sempre più spesso il contrario. L’ultimo arriva dall’Australia Occidentale, dove una Tesla Model 3 del 2021 ha percorso ben 410.000 km con la batteria e il motore originali, conservando ancora tra l’88 e il 90% di capacità residua (SOH o “Stato di Salute”).

Usura limitata

Il modello – una Standard Plus con batteria LFP da 60 kWh e trazione posteriore – è utilizzato quotidianamente per il ridesharing su Uber. Durante un intervento da EV Workz, specialista locale di veicoli elettrici, il sistema di gestione della batteria (BMS) ha rivelato dati sorprendenti. La ricarica è avvenuta per il 71% tramite AC lenta (38.012 kWh) e per il 29% tramite DC rapida (15.556 kWh), un mix considerato ottimale per preservare la salute dell’accumulatore.



Tesla Model 3 2021

Secondo i calcoli di Edi Gutmanis, fondatore di EV Workz, se la stessa distanza fosse stata percorsa con un’auto a benzina media da 7 l/100 km, il carburante sarebbe costato circa 50.000 dollari australiani (circa 30.000 euro). Invece, il costo reale di ricarica per la Model 3, sfruttando le tariffe locali per la corrente, è stato vicino ai 13.000 dollari australiani (8.000 euro), con un risparmio stimato di 37.000 dollari (20.000 euro) solo in energia, senza contare i minori costi di manutenzione rispetto a un motore termico.

Ordinaria amministrazione

La visita in officina era dovuta a una vibrazione avvertibile durante la marcia. Niente di grave, si è trattato di supporti usurati per il motore elettrico, sostituiti in sette ore di lavoro con un costo di circa 130 dollari (80 euro) per i ricambi. “Ora guida come il primo giorno in concessionaria”, ha commentato Gutmanis.

Il caso della Tesla, diventato virale con oltre un milione di visualizzazioni sui social, è solo uno dei tanti che mettono in discussione il luogo comune delle batterie “a vita breve”. E conferma che, con una gestione corretta, la tecnologia elettrica può garantire durate chilometriche impensabili per molti scettici.



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