Il mondo dell’auto sta cambiando così rapidamente che anche icone di potenza come le supercar rischiano di dover ripensare il proprio ruolo. Colpa – o merito – di modelli come la Hyundai Ioniq 5 N, che con 650 CV e uno 0-100 km/h in appena 3,4 secondi è in grado di mettere in difficoltà persino le sportive più blasonate. Il tutto a meno di 80.000 euro.

A questo punto una domanda è lecita: che senso ha oggi una supercar elettrica da 200 o 300 mila euro, se una berlina elettrica cinque porte può offrire prestazioni paragonabili per circa un terzo del prezzo? Proviamo a capirlo.

Democratizzazione della potenza

Un tempo la potenza era un privilegio riservato a pochi. Con l’elettrificazione, però, è diventata una caratteristica sempre più accessibile. Le prestazioni non sono più legate al numero di cilindri o alla complessità del motore, infatti, ma alla disponibilità di una buona batteria e di un software ben tarato. E questo cambia tutto.

Per chi compra un’auto da sogno, però, la prestazione nuda e cruda non basta più. Gli acquirenti di fascia alta cercano esperienze esclusive, emozioni uniche, qualcosa che li distingua. E qui l’elettrico deve ancora fare molta strada.



Chevrolet Corvette ZR1X (2025)

Chevrolet Corvette ZR1X (2025)

Foto di: Chevrolet



I nuovi record mondiali di velocità della Rimac Nevera R

I nuovi record mondiali di velocità della Rimac Nevera R

Foto di: Rimac

Si tratta di qualcosa che Tony Roma, capo ingegnere della Chevrolet Corvette, ha detto chiaramente: “nell’era dell’elettrico i tempi sullo 0-100 stanno diventando una metrica “irrilevante”. La vera sfida sarà creare qualcosa di coinvolgente, che vada oltre le cifre”.

Lo stesso concetto è stato ribadito anche da Mate Rimac, CEO di Rimac, che ha ammesso come vendere la hypercar Nevera non sia affatto facile. Anche Koenigsegg e Pagani hanno espresso forti riserve sul passaggio all’elettrico: i loro clienti vogliono passione, rumore, sensazioni meccaniche, non solo numeri da capogiro.

Il fascino dell’imperfezione e un nuovo “valore”

Se ci pensate, in effetti, una parte importante del fascino delle supercar tradizionali è legata a ciò che oggi considereremmo “inefficienze”: il suono di un V12, il “calcio” della cambiata, perfino l’odore di benzina. Si tratta di elementi emozionali che una batteria e un motore elettrico non possono replicare – almeno per ora.



Pagani Utopia

Foto di: Pagani

Eppure, le auto elettriche stanno evolvendo velocemente. Col miglioramento delle infrastrutture di ricarica e l’avanzamento della tecnologia delle batterie, perfino l’autonomia – un tempo tallone d’Achille – sta diventando sempre meno un problema.

In futuro, il vero elemento differenziante, infatti, potrebbe non essere la potenza, ma quanta strada si riesce a fare con una singola ricarica. Se ogni auto elettrica sarà veloce, infatti, quello che farà la differenza sarà come sarà veloce e per quanto tempo potrà esserlo.

Se infatti la “semplice” Hyundai Ioniq 5 N  può andare così forte e costare il giusto in relazione ad autonomia e tecnologia, i marchi di lusso dovranno reinventarsi.



Hyundai Ioniq 5 N per Pikes Peak del 2024

Hyundai Ioniq 5 N alla Pikes Peak del 2024



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