I Supercharger V4 di Tesla hanno ufficialmente debuttato in Cina. Il primo lotto dell’ultima versione delle colonnine della Casa americana è stato installato in una serie di stazioni che si trovano a Shanghai, Chngqing, Gansu e Zhejiang.
Come detto da Tesla stessa in una nota comparsa sul canale ufficiale di Weibo, i Supercharger V4 “cinesi” saranno accessibili anche da auto elettriche di altre Case automobilistiche.
In Cina ci sono 12.000 Supercharger
In Cina, Tesla ha già installato circa 12.000 Supercharger. Il Paese del Dragone è il secondo mercato per il brand dopo gli Stati Uniti ed è anche il luogo dove è stata costruita la prima fabbrica per la produzione di auto al di fuori dei confini americani. Tesla, infatti, ha scelto Shanghai per la sua Gigafactory “estera”, uno stabilimento tra i più grandi al mondo, in grado di sfornare circa un milione di vetture all’anno.
È chiaro che per consolidare la propria presenza a Pechino e dintorni, Tesla deve lavorare anche sul potenziamento della propria infrastruttura di ricarica, da sempre uno dei maggiori punti di forza rispetto alla concorrenza.

I primi Tesla Supercharger V4 a Milano
Si ricarica già a 325 kW
La comunicazione via social di Tesla, recita testualmente:
Il primo lotto di Tesla Supercharger V4 è attivo. Coprendo più aree di servizio, la ricarica ad alta velocità è più comoda e, grazie alla protezione antipioggia a sei strati è anche estremamente sicura. I Supercharger V4 sono aperti anche ai veicoli non Tesla e possono essere utilizzati anche da veicoli di altre marche. Ci sono oltre 70.000 Supercharger Tesla in tutto il mondo. La rete di ricarica copre il 100% dei capoluoghi di provincia e delle municipalità della Cina continentale. Altri Supercharger V4 saranno installati in tutto il Paese. Ottimizzate l’esperienza di ricarica e migliorate l’efficienza del rifornimento di energia.
Ma quando parla di ricarica ad alta velocità, Tesla a che valori fa riferimento? In realtà non è chiaro al 100%. I Supercharger V4, infatti, sono dotati di software compatibile con aggiornamenti over-the-air e possono migliorare le proprie prestazioni nel tempo. Inizialmente erogavano elettricità a 250 kW, come i Supercharger V3. Ora, negli USA, sono stati sbloccati fino a 325 kW, un valore che consentirebbe di guadagnare fino a 1.600 km di autonomia ogni ora. Si pensa però che in futuro possano arrivare addirittura a 600 kW di potenza.
Si testano le code virtuali
Intanto, sempre nell’ottica di offrire un servizio migliore ai propri utenti, Tesla ha introdotto anche un’interessante novità per far sì che le persone rispettino l’ordine di arrivo presso i Supercharger.
In alcune stazioni selezionate, infatti, la Casa ha aperto la possibilità di arrivare presso le colonnine e prendere un numero progressivo. Un po’ come accade presso i reparti gastronomia di un supermercato, tanto per capirci. Questo perché, a quanto pare, non è raro che alcuni automobilisti cerchino di saltare la fila per ridurre i tempi d’attesa. Gli utenti Tesla possono “prendere il numero” attraverso l’app o l’auto. Ci si chiede però come possa funzionare per chi vuole ricaricare a un Supercharger con un’auto di un’altra Casa. Forse la sperimentazione serve proprio a questo.
