Il robotaxi di Tesla è arrivato. Dopo l’annuncio nei giorni scorsi dell’avvio del servizio di ride-hailing senza conducente ad Austin, ora in rete compaiono i primi video degli utenti che, invitati dalla Casa, hanno potuto provare l’ebrezza di andare in giro per la città su un veicolo a guida autonoma di Elon Musk e soci. Nello specifico, una Model Y modificata per guidare “da sola”. Già… niente Cybercab, al momento.

Per ora siamo ancora in fase di test. Tesla, infatti, ha fatto sapere che il servizio è geolocalizzato e che è attivo in un’area limitata della città, che non funziona in caso di maltempo, che è monitorato da remoto da un team di specialisti e che c’è anche un operatore seduto sul sedile del passeggero anteriore che può intervenire a bloccare la marcia in caso di necessità. Però il mezzo è a tutti gli effetti senza conducente.

C’è l’app, solo su invito

Tesla ha sviluppato un’app dedicata al servizio, che si chiama semplicemente Robotaxi. Per ora la si può scaricare sul proprio telefonino solo su invito. E per ora Tesla ha invitato una ventina di clienti superaffezionati che prima di salire su queste particolari Model Y per muoversi per le strade di Austin (solo la parte sud della città, per il momento) sono stati convocati per un brief nel quale hanno ricevuto istruzioni su come utilizzare il servizio in sicurezza. Ai 20 fortunati (se così vogliamo chiamarli) è stato concesso di portare con sé un passeggero.

 

Tornando all’app Robotaxi, utilizzandola è possibile impostare una qualsiasi destinazione della città texana dove il servizio ha esordito. Ma se si sceglie un indirizzo dove il robotaxi non può recarsi, questo vi accompagnerà il più vicino possibile e poi si fermerà per permettere agli occupanti di scendere e di proseguire a piedi.

Per il momento l’area coperta dal servizio di Tesla è di circa 75 km quadrati. È più piccola di quella coperta da Waymo, storico operatore di servizi di trasporto senza conducente di proprietà di Google. A quanto pare sono 10 le Model Y a guida autonoma che hanno già preso servizio.

 

La vera guida autonoma è ancora lontana

Per quanto Tesla abbia effettivamente iniziato a offrire il proprio servizio di taxi senza conducente, serve ancora tempo prima che questa tecnologia sia matura e consenta di viaggiare senza limiti e senza supervisione. A dirlo è uno che di guida autonoma se ne intende: tal Andrej Karpathy, l’ex capo dell’intelligenza artificiale di Tesla, che ha prestato servizio alla corte di Elon Musk fino al 2022.

 

Karpathy, in un discorso tenuto all’evento AI Startup School organizzato a San Francisco, ha affermato che quando ha provato Waymo 12 anni fa ha pensato che la guida autonoma fosse imminente, ma a distanza di tutto questo tempo non siamo ancora arrivati a una tecnologia matura. Anche Waymo, secondo Karpathy, ha un controllo umano da remoto che consente di evitare inconvenienti.

La corsa USA-Cina per il robotaxi

La guida autonoma, però, rappresenta il futuro. Su questo non c’è dubbio. Waymo ha già 1.000 veicoli sulle strade delle principali città americane. Tesla ha appena iniziato, ma sono tanti a volersi cimentare con questa tecnologia. Negli USA c’è Zoox, di proprietà di Amazon, che si appresta a lanciare il servizio.



Zoox Autonomous Vehicle - Studio Side Female Entering Vehicle

Il robotaxi Zoox di Amazon

Anche la Cina è interessata alle opportunità legate al mondo dei robotaxi. All’ombra della Grande Muraglia ci sono molte società che sono più o meno avanti nello sviluppo del servizio. Oggi a queste se ne aggiunge una che ha tutte le carte in regola per affermarsi tra i leader del settore. Si chiama Shanghai Zaofu Intelligent Technology Company, è ufficialmente nata il 23 giugno e può vantare un capitale sociale di oltre 150 milioni di euro.

Come è possibile? Facile, dietro c’è CATL, il colosso delle batterie, che si è alleato con Hello e Ant Group, due startup che operano rispettivamente nel settore della mobilità e dell’intelligenza artificiale.



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