
Per Tesla non è davvero un buon momento. In Francia un gruppo di clienti ha avviato un’azione legale contro la Casa automobilistica di Elon Musk, sostenendo che i veicoli sono ormai associati all’estrema destra e che ciò stia danneggiando la loro immagine.
Lo studio legale GKA, che rappresenta circa dieci locatari, ha annunciato che i clienti chiedono l’annullamento dei contratti di leasing e il rimborso delle spese legali, citando come danno concreto le posizioni politiche espresse pubblicamente da Musk, tra cui il suo sostegno a Donald Trump e al partito tedesco AfD.
Intanto le vendite crollano
“Le Tesla sono diventate potenti simboli politici e sono ora percepite come veri e propri ‘totem’ di estrema destra, con grande disappunto di coloro che li hanno acquistati esclusivamente come veicoli innovativi ed ecologici”, hanno dichiarato in un comunicato gli avvocati Patrick Klugman e Ivan Terel dello studio legale GKA.
La controversa esposizione politica del suo fondatore, insieme al ritardo nell’aggiornamento dei modelli storici e all’intensificarsi della concorrenza da parte di Case automobilistiche europee e cinesi con offerte più competitive, sta inoltre causando un drastico calo nelle vendite.
L’iniziativa arriva in un contesto difficile per Tesla in Europa e in particolare in Francia, dove le vendite sono crollate del 67% a maggio rispetto allo stesso mese del 2024. Secondo i dati della Piattaforma dei Produttori di Automobili (PFA), il marchio statunitense ha venduto solo 721 auto elettriche contro le 2.197 di un anno fa. Da inizio 2025, le immatricolazioni si sono dimezzate, scendendo a 8.277 unità (-47%) rispetto alle 15.685 del 2024.
Cosa dice Elon Musk?
Al momento non ci sono dichiarazioni ufficiali sulla causa legale. Automotive News Europe ha chiesto un commento a Tesla Europe, ma la Casa non ha risposto alla e-mail.
Intanto Elon Musk ha cercato di riavvicinarsi al presidente degli USA, Donald Trump, chiamandolo al telefono lunedì sera e scrivendo su X di essere “andato oltre” nei suoi post critici. Parole “apprezzate” da Trump.
