
Negli Stati Uniti il Presidente Trump ha appena firmato un provvedimento che modifica i dazi del 25% su auto e componenti importati, introducendo esenzioni legate al grado di produzione nazionale. In pratica le case che assemblano veicoli negli USA, anche quelli elettrici, con almeno l’85% di componenti USA/USMCA (United States-Mexico-Canada) saranno esenti dai dazi, mentre chi raggiunge il 50% di contenuto nazionale vedrà il dazio applicato solo su una porzione del valore del veicolo.
L’obiettivo è chiaramente quello di incentivare la produzione interna e a beneficiarne in maniera diretta sono innanzitutto Tesla e Rivian, che vedranno un alleggerimento diretto dei costi di importazione per componenti non prodotti internamente, così miglioreranno i margini e saranno anche più competitivi.
Le riduzioni di dazio rendono più vantaggioso anche l’assemblaggio delle batterie negli Stati Uniti. Così il Presidente Trump sta cercando di attrarre investimenti nella filiera locale delle batterie e dei componenti critici.
Volkswagen, Hyundai, BMW, avendo fabbriche negli USA, potranno aumentare la produzione di veicoli elettrici in America, mentre le case che dipendono da pack batteria o celle importate dalla Cina o dall’Europa rimarranno parzialmente esposte ai dazi, dovranno quindi cercare joint-venture e accordi con le gigafactory locali.
Le nuove regole di Trump
Secondo la politica modificata, ogni volta che un’auto o un pezzo di ricambio arriva negli USA dall’estero non dovrà più pagare il dazio del 25% sul suo prezzo. Queste nuove esenzioni sono retroattive su quando le tariffe sono entrate in vigore all’inizio di aprile. Tuttavia, non è chiaro come le case automobilistiche otterranno i loro rimborsi o da dove arriveranno i fondi.
Le case automobilistiche che assemblano veicoli negli Stati Uniti, compresi quelli elettrici, tra il 3 aprile 2025 e il 30 aprile 2026, avranno dallo Stato una sorta di “bonus” pari al 3,75% del prezzo di listino (MSRP), che scende al 2,5 % nel secondo anno e poi decade del tutto.
Va notato che le tariffe aggiuntive precedentemente annunciate sui ricambi auto entreranno ancora in vigore il 3 maggio. Inoltre, le esenzioni si applicano solo alle auto che vengono assemblate, almeno nella parte finale, negli Stati Uniti. Ultima considerazione: le tariffe sulla Cina e altri prodotti (come acciaio e alluminio) rimangono operative, ma senza “accumulo” dei dazi.
| Meccanismo di compensazione | Requisiti di contenuto nazionale |
| Primo anno: rimborso fino al 3,75% del MSRP (prezzo al dettaglio suggerito) per i veicoli assemblati negli USA | Veicoli con ≥ 85% di componenti USA o USMCA: esenzione totale dalle tariffe; |
| Secondo anno: il rimborso scende al 2,5% del MSRP | Veicoli con 50% di componenti domestici: dazio applicato solo su una parte del valore (35 % nel primo anno) anziché sul 50% |
| Sanzioni severe per chi richiede riduzioni maggiori rispetto a quelle autorizzate |
Impatto e previsioni
Secondo il Segretario al Commercio, Howard Lutnick, l’obiettivo è rilanciare la catena di fornitura domestica e dare alle case automobilistiche il tempo di riconvertire gli impianti e stringere accordi con fornitori statunitensi.
Tuttavia, analisti avvertono che l’incertezza sulle tempistiche e sui rimborsi potrebbe rallentare gli investimenti a lungo termine nella filiera delle batterie negli USA e aumentare l’incertezza per le case automobilistiche straniere. Volvo, Mercedes o Porsche rischiano rincari fino a 4.000–12.000 dollari per veicolo se non adeguano la catena di fornitura.
I produttori statunitensi di veicoli elettrici come Tesla e Rivian avranno, come anticipato, benefici diretti sui costi d’importazione di celle e moduli non prodotti internamente, con un miglioramento dei margini.
