Tesla Model Y. Fino a poco tempo fa, l’auto più venduta del mondo. Oggi invece è la più chiacchierata, per tante ragioni, non solo tecniche. C’è il dibattito politico che infiamma l’opinione pubblica, l’improprio attivismo di Elon Musk e le tante incertezze del mercato. Questo però è un “Perchè comprarla“ e il nostro compito è parlarvi della macchina.
Lei, la Y, è cambiata tanto con il nome in codice Juniper, anche se al primo sguardo non si direbbe. L’ambizione è grande: confermarsi dopo cinque anni la migliore auto elettrica disponibile su mercato per tecnologia, prestazioni e rapporto qualità/prezzo. Impresa non da poco, considerando la concorrenza che, nel frattempo, è arrivata a queste latitudini.
Dunque scopriamo come si comporta su strada e in ricarica, com’è fatta dentro e fuori, i prezzi, pregi e difetti e tutto quello che dovete sapere per capire “Perché Comprarla e perché no”.
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Dimensioni | Interni | Architettura, batteria e autonomia | Ricarica | Guida | Prezzi
Pregi e difetti
Verdetto
| Ci piace | Non ci piace |
| Apporto tecnologico ai vertici | Diametro di sterzata |
| Rapporto qualità/prezzo | Visibilità posteriore |
| Gestione da remoto / Supercharger | Tetto in vetro |
| Spazio a bordo |
Migliorare un prodotto che, nel mercato dell’elettrico, è di per se eccellente non era facile, eppure la Model Y riesce nell’impresa. E’ una questione di qualità percepita e di estetica funzionale, ma anche di dettagli, come alcune scelte ergonomiche o il secondo monitor per i passeggeri.
Il tutto con quei punti di forza a corollario che ne hanno decretato la fortuna: tecnologia di livello alto e facile da utilizzare, rete di ricarica a supporto, prestazioni elevate e consumi migliorati. La questione sul perché comprarla o meno si pone sulla sua esclusività.
E’ un’auto che rischia di essere percepita uguale a se stessa proprio per la sua costante evoluzione.
E se la prima nasceva per distinguersi, la seconda dovrà essere all’altezza. A prescindere da questioni extra. Questa forse è il vero punto di domanda.

Foto di: Tesla
Tesla Model Y (2025) in carica
Dimensioni, bagagliaio e spazio
Cambiano le dimensioni, non le proporzioni. 4.79 metri di lunghezza per 1.98 di larghezza. La Tesla Model Y è un SUV, nonostante la configurazione a goccia estremamente aerodinamica, e dunque l’altezza supera il metro e 60 centimetri, per un passo di 2.89 cm.
Cambia nel frontale, con una striscia luminosa divisa su tre segmenti. Le linee generali del cofano sono state ottimizzate in funzione del Cx, abbassando la sua conformazione. Nuovi i cerchi in lega – 19 o 20 pollici – mentre dietro il cambiamento è più marcato: Led in un elemento unico di 1 metro e 60, con un pannello a riflessione indiretta. Illumina la scritta Tesla certo, ma di notte proietta a terra meglio la luce.

Foto di: Tesla
La Model Y cambia in lunghezza rispetto alla generazione precedente
Venendo al bagagliaio da 854 litri complessivi, da notare la soglia bassa, con spazi ordinati. Le valigie entrano con facilità in varie posizioni, perfino dentro la botola ulteriore che si trova sotto il pavimento.Qui, c’è anche l’alloggio per la cappelliera che comunque si richiude molto facilmente per non essere d’ingombro. Ai lati ci sono due svasi per contenere oggetti anche di medie dimensioni. Apertura e chiusura del portellone possono esser handsfree con un’apposita funzione e senza movimenti del piede sul sensore. Altrimenti si può usare l’app dello smartphone sia per il portabagagli che per il pozzetto anteriore, anche se questo va sollevato e richiuso a mano. Il frunk da 117 litri è comunque ben sagomato e capiente per alloggiare senza fatica i cavi di ricarica.

Foto di: Tesla
Tesla Model Y (2025) l’abitacolo si è rinnovato
Comodo l’ingresso a bordo, l’angolo di apertura è buono. Seduta leggermente inclinata ma comoda: c’è spazio per testa, ginocchia e piedi anche per chi è alto oltre 1.90 m. Chi siede al centro potrà apprezzare la conformazione del pavimento. I piedi in questa maniera sono più comodi e le ginocchia più rilassate. Per l’intrattenimento di chi siede dietro è previsto un monitor da 8 pollici che permette di vivere i servizi infotainment Tesla: giochi, musica, streaming, ma anche la climatizzazione.
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Le misure |
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Lunghezza |
4,79 metri |
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Larghezza |
1,98 metri |
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Altezza |
1,62 metri |
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Passo |
2,89 metri |
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Bagagliaio |
600-854 / 2158 litri |
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Bagagliaio frontale (frunk) |
117 litri |
Plancia e comandi
Plancia piatta, schermo centrale e strumentazione minimal. Eppure la nuova Model Y offre un’atmosferea diversa, più ricercata nei materiali. Impunture a vista sulla ecopelle, rivestimenti in tessuto che delimita la fascia della climatizzazione, moquette nelle tasche sia anteriori che posteriri. Al centro, inclinato, sotto il monitor a sbalzo – elemento di design oramai caratterizzante Tesla – c’è un doppio alloggio per gli smartphone, con rivestimento e carica a induzione su entrambi i lati.
Nota in più: la gestione della temperatura è ottimale, in ore di viaggio il cellulare non si è mai riscaldato. Il tunnel centrale, rivestito anche questo in moquette, ospita un alloggiamento molto capiente, che contiene anche una bottiglia d’acqua in altezza . Due portabicchieri e sotto il bracciolo un ulteriore contenitore con una piccola presa USB, praticamente nascosta. Il cassetto portadocumenti è piuttosto piccolo e poco profondo ma largo. E’ elettroattuato, ammortizzato e rivestito in moquette.
Per i passeggeri posteriori sono presenti prese USB, oltre al monitor da 8 pollici di cui parliamo tra poco. Tetto in vetro ampio, apertura delle portiere a pulsante ma soprattutto fattura dei sedili che aumentano la qualità percepita ancor di più. La qualità percepita aumenta anche per la leva della freccia, elemento di design e con una buona sensibilità al tocco.

Foto di: Tesla
La plancia offre ora una qualità percepita migliore

Foto di: Tesla
Tesla Model Y (2025): il monitor interno posteriore da 8 pollici

Foto di: Tesla
Tesla Model Y (2025): rinnovati anche i cerchi
Il sistema centrale di infotelematica funziona bene, molto bene, con un approccio oramai consolidato e costantemente aggiornabile over the air. Mancano tasti fisici ma l’ergonomia è da riferimento. Ogni elemento proiettato sull’avatar dell’auto è interattivo e permette la gestione dell’auto: apertura sportello, frunk, e visione di luci e frecce.
Sul lato sinistro, oltre ai comandi di trazione è presente la proiezione dell’auto con il sistema autopilot in funzione o meno. L’auto mappa il traffico e poco in alto il segnale di limite di velocità. Ecco, mentre altre auto necessitano di più passaggi, qui con un tocco si può disattivare acusticamente. La zona principale è coperta dalla mappa google maps per il sistema di navigazione. E’ sufficiente mettere la destinazione per avere a disposizione le soste di carica. Tra le voci di gestione, anche il quantitativo di carica residua all’arrivo.
Si può esplodere il menu con tutte le voci di gestione: dalla dinamica di guida al sistema autopilot, dalla gestione della vita a bordo, alla climatizzazione che può attivare le ventole in funzione “ventilatore” in automatico, e gestire riscaldamento e raffrescamento di sedili e volante. Un plus è dato anche dalla barra inferiore con scorciatoie varie che cambiano in automatico in base all’utilizzo. L’intrattenimento più puro poi è dato da tutto l’ecosistema di applicazioni smart che permette di vivere l’auto a bordo a 360
Architettura, batteria e autonomia
La piattaforma è la skateboard che alloggia un pacco batteria da 75 kWh in NMC con celle cilindriche su questo esemplare in prova. A disposizione per la versione RWD, da 60 kWh, sono LFP. Il raffreddamento è a circuito idraulico con anche gestione della pompa di calore a supporto.
La versione in prova è Dual Motor, con potenze invariate rispetto al modello precedente: 287 CV per il sincrono a magneti permanenti dietro, 199 CV davanti per l’asincrono. Il tutto condensato in un peso di 1997 kg. La garanzia del pacco batteria è di 8 anni o 192.000 chilometri con limite a 70% di conservazione della capacità residua.

Foto di: Tesla
Capitolo consumi. In città, la Model Y ha consumato 13,5 kWh/100 km. In extraurbano, valutando i nostri percorsi misti certificati, assimilabili a una statale o una tangenziale, il consumo registrato è stato di 16,6 kWh/100 km.
Il consumo in autostrada, a 130 km/h è stato di 17,4 kWh/100 km. per una media di poco inferiore ai 16 kWh/ 100 km. I rilevamenti sono stati registrati nel mese di marzo 2025 con una temperatura media di 15 gradi .
Ricarica
la fase di ricarica di Tesla si basa sui Supercharger, una rete autogestita dal mezzo e dall’ecosistema, senza alcuna necessità di sfruttare app terze. Questo significa, in caso di loro utilizzo, pre-riscaldamento delle batterie autonomo , prenotazione dello stallo in automatico già nella pianificazione, aggancio e sgancio senza verifica. E in più hai la possibilità di scegliere il quantitativo di carica con cui arrivare a destinazione.

Il Tesla Supercharger di Arese
Anche il limite di carica viene valutato direttamente dal sistema di navigazione.
In viaggio, si traduce anche in cariche di soli 4-5 minuti, immediatamente al massimo della potenza. Prendendo in considerazione i nostri 4 standard di riferimento, ecco i tempi stimati.
A casa, collegandosi a una presa domestica ogni ora si ricaricano 14 km.
Con una wallbox e una potenza del contatore maggiorata, a 4,5 kW si sale a 28 km ogni ora.

Tesla Supercharger: la stazione di ricarica di Roma
Collegandosi invece ad una colonnina pubblica AC da 22 kW si arriva a circa 68 km ogni ora con un limite di potenza di 11 kW. In corrente continua, invece la Model Y può sfruttare 250 kW di picco. Picco che, nelle nostre prove non abbiamo visto sia nei supercharger che su colonnine HPC, avvicinandoci comunque con 194 kW di potenza e con una curva di carica abbastanza piatta. il 10-80% è stato coperto mediamente in 20 minuti.
Come va
Quante auto conoscete che partono mettendo la marcia facendo swipe in avanti, o indietro per la retromarcia? Nessuna! Il primo pensiero è che stare li con un dito su uno schermo sia scomodo e poco intuitivo. Non posso darvi torto in generale, tranne stavolta. Perché il comando è facile e intuitivo, con un’eccezione che vi sottolineo più avanti. Questo piccolo esempio, potrebbe riassumere un po’ il comportamento a 360° della Model Y: riesce a fare bene cose in cui altre auto faticano. Il che non vuol dire che faccia bene tutto.
Per esempio: è un’auto ingombrante, e nelle manovre strette lo noti ancora di più visto che il raggio di sterzata è di oltre 12 metri. tanto. Troppo. Nelle inversioni poi, aggiungeteci lo swipe di prima e capirete perché bisogna farci un po’ la mano. C’è però una funzione attivabile che aiuta in questo senso, gestendo automaticamente la trazione in avanti o indietro.

Foto di: Tesla
Tesla Model Y (2025) la dinamica di guida rimane interessante
La visibilità anteriore è ottima, anche se la percezione della carrozzeria non è intuitiva. Per fortuna gli sbalzi sono molto Contenuti. Insufficiente invece quella posteriore: lo specchietto centrale è praticamente inutile, ma quantomeno il terzo vetro permette di avere più visibilità sul tre quarti posteriore.
E’ in questi ambiti però che la tecnologia aiuta, soprattutto nella guida in città. Le telecamere coprono praticamente ogni zona dell’auto, sia all’anteriore – con la nuova telecamera – che al posteriore. Nota in più per gli angoli ciechi al posteriore – quando si mette la freccia – e questo migliora la sensazione di controllo della situazione a bordo.
In più, a supporto c’è anche la proiezione dall’alto dell’auto che rileva la prossimità degli spazi con gli ostacoli. Non ci sono più centimetri come da un po’ di tempo sulle tesla, ma forme praticamente eteree. Intuitivo. La Model Y però non è solo un oggetto tecnologico. E’ anche un’auto con un buon grado di personalizzazione di un’esperienza di guida che, obiettivamente, è davvero quanto di più affinato possa trasmettere un’auto elettrica.

Foto di: Tesla
Tesla Model Y (2025) tra le immagini ufficiali, anche una sulla neve
La spinta della Dual Motor in prova è preponderante, ma si può addolcire con la gestione dell’erogazione su due livelli e alla stessa maniera anche la fase di rigenerazione, novità di questa Juniper. Il punto, il segreto di quest’Auto è che ti offre un senso di totale naturalezza nella gestione del pedale di acceleratore e freno, che sembra esserci praticamente una connessione diretta e senza filtri.
Questo significa poter calibrare alla perfezione quanta potenza dare o quanta rigenerazione voler “far dare” dall’auto, fino alla frenata completa. Il tutto, senza aver bisogno di driving mode esasperati o mappe Drive o brake di rigenerazione. Ecco – alla guida – la Model Y è questo: un’auto iperconnessa. Nel senso che si connette alla tua guida.
E questo vale anche per i passeggeri perché con una calibrazione della rigenerazione del genere e una taratura degli ammortizzatori aggiornata, ammorbidita per lavorare meglio su buche e dossi, non si “cade” nell’effetto dondolamento che può essere causa di mal d’auto.
Nonostante questo andamento più morbido, la conferma dello schema sospensivo davanti e dietro, abbinato al baricentro basso, la Model Y non ha perso precisione e chiarezza in fase di inserimento di curva, mantenendo comunque stabilità e dunque, sicurezza. Anche qui insomma, la guida è armoniosa. Tutto questo con un comando volante buono, diretto e regolabile nella taratura si, ma comunque un po’ troppo filtrato. Il che, a seconda della clientela, non è detto sia un difetto. Un’esperienza di guida prestazionale, e migliorata tanto nel comfort acustico con il vetro multistrato aggiornato: fruscii e rumori anche a 130 km/h, sono praticamente assenti.
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Scheda tecnica |
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Motori |
anteriore asincrono |
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Potenza |
287 CV + 199 CV |
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Coppia |
n.d. Nm |
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Batteria |
75 kWh |
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Trazione |
Integrale |
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Peso |
1.997 kg |
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0-100 km/h |
4,3 s |
Prezzi e concorrenti
La Model Y a trazione posteriore parte da un prezzo di 44.900 euro. La Long Range a trazione posteriore costa 5000 euro in più mentre la Dual Motor Long Range oggetto di questa prova parte da 52.990 euro. I modelli escono con il sistema Autopilot di serie, mentre per l’avanzato servono 3800 euro. La funzionalità di guida autonoma con massimo potenziale invece, porta altri 7500 euro
Sono tante le alternative di numero, ma poche riescono a competere con la Model Y in termini di rapporto qualità/prezzo. La prima auto che viene in mente è la BYD Sealion 7, che viene dalla Cina e ha un prezzo analogo.
Asiatica, seppur coreana, è la nuova Kia EV5 che sta per arrivare. Se invece cercate un’auto europea le alternative più interessanti sono la Volkswagen ID4 e la cugina Skoda Enyaq.
Poi ovviamente ci sono Audi, BMW e Mercedes, con le varie Q6, iX3 e EQE, ma a quel punto bisogna considerare un extra costo di almeno 10 mila euro.

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